Come Mesto comanda

Se Gabriele Salvatores ha utilizzato Sei tonnellate di acqua per girare in Friuli,alcune scene del bellissimo Come Dio Comanda,Monsieur Gasperinì, ha impiegato quasi 5 anni per scoprire e adoperare un “misero” 4- 3 -3.
Questo non altro, aldilà della vittoria,il senso pratico del debutto bagnato e fortunato del Genoa.
Sotto un cielo plumbeo che ha dispensato quasi 90 minuti di pioggia ininterrotta,in mezzo ad una Cattedrale nel deserto,il Genoa 2010-2011,regala ai suoi tifosi e al suo Presidente,la prima vittoria in campionato e in trasferta della Quinta era Gasperson. 
Al centro dell’attacco,l’ingaggio più costoso del Genoa 1893 da quasi 110 anni :Mister 4 miliardi netti.

Il quale  impiega nemmeno 40 minuti per mostrare le spalle alla porta,tentare di catalizzare i lanci lunghi dalla difesa,fare il centro boa alla Aicardi,ma soprattutto nell’uscire dal campo per i soliti guai muscolari,di un giocatore di non più tenera età,ma dalla chioma e dallo charme sempre inappuntabili.
Quando il modenese si accascia al suolo,tra uno scroscio d’acqua e improperi vari,mi sovviene la mitica battuta napoletana:
“E’ caruto o’ Banco e ‘Napoli”
Il peso,per modo di dire,del’attacco ricade quindi su Beppe Sculli,ormai diventato l’uomo con la valigia in mano.
Tra una presentazione Beneamata e una conferenza d’addio alla Ben Aziz Butto,il figlioccio del Gasp. pensiero,si dimena da par suo,ma in questo Genoa non più “muscolare”, i suoi mitici stop a seguire,verso gli avversari e il fondo,sono parti di un film già replicato ottanta volte.
Qualcosa di bello,di nuovo e di interessante lo si vede con Palacio e Rafinha,in quella catena di destra,l’unica che ci piace ammirare  e che voteremmo anche se si andasse  domani alle Elezioni.
Il Brasiliano come la sua Humman parte quasi in quarta,ma poi si arresta in folle,anche perchè l’intesa e i meccanismi di classe con Palacio,sono ancora da definire ed oleare.
La Hoja sfoggia sempre il suo bel codino,ma oggi al Friuli non si sa se aveva adoperato le gomme da pioggia o  era come Rip Van Winkle che non va sul pesante.
In mezzo Lazzaro Milanetto,col suo passo adelante dialogava con Veloso,e non Peloso come uno al mio fianco lo chiamava,il quale faceva intravedere il suo bel sinistro,il tiro da lontano,le aperture e i passaggi in verticale,fino a quando il fiato e la pancetta han tenuto.
Insoma un bel Miguel …”son sempre mi”.
Con un portiere ,che non ricorda ne saponetta Rubinho ne tremarella Scarpi,ne statua Amelia,la difesa ha retto bene con il capitano a presidiare la zona di destra,Dainelli solido,un inappuntabile ed elegante  Ranocchia e Criscito puntuale nel suo compitino di primo giorno di scuola dopo le  vacanze.
Di fronte una Udinese guidata da Don Francesco,ormai decano e cardinale del calcio italiano,che troverebbe panchine  e piagnistei anche se  l’Italia diventasse il Pakistan del calcio.
Peccato solo che quando ci lasciò ai “bei tempi” non riuscimmo a regalargli una degna ovazione,ne tantomeno un monumento a scelta tra Pegli e Via Roma.
Al cospetto di un pubblico sempre civile,mi suona difficile immaginare come si è letto,di una sollevazione popolare  e addirittura manifestazioni in piazza,per la paventata  poi rientrata cessione di Totò Di Natale,quando al massimo,i tifosi friulani,potevano inveire per le code kilometriche sulla bretella Udine- Trieste dal ritorno dal mare Croato.
Ci vogliono dieci minuti soltanto ai tifosi del  Genoa vicini,anche  quelli tesserati e lontani da Prima Fila ,nel capire che Zuculini è un giocatore che entusiasmerà la Gradinata.
Invece ,per i ben noti equilibri e capricci,non sono bastati un mese di preparazione al Gasp,per fargli capire che l’argentino ,se non è imprenscidibile poco ci manca.
Il tempo che Palladino giochi tra le linee come Ovechkin  e che si rifaccia subito male, (a quando no’cuorno Rafè?),che Sculli faccia tagli alla basket manco fosse Belinelli o Wade,che immancabile e ben accetto entra in campo anche Julio.
Quando Mesto entra per Palacio,si pensa che forse abbia sbagliato sede e maglia della gara ed invece il mezzofondista di Calabria inventa ,un altro dei suoi goal funambolici e regala al Genoa i primi tre punti della nuova stagione.
Si sa l’italia,è un popolo di Poeti, Santi e Navigatori.
I primi li abbiamo anche noi sul Muretto mai cosi prolifico di novelli Baricco e aspiranti Pamuk,di Santoni ne abbiamo uno e avanza pure,ma di Navigatori a iosa,specie quelli in rete,si abbonda.
Ormai  somigliano ai partiti politici italiani.
Noi ci teniamo il nostro piccolo spazio,semmai superiamo la fantomatica soglia di sbarramento ,senza mai abbandonare le radici storiche.
In mezzo a tutto questo e chi altrimenti, il Presidente della Coopsette.
Che questi tre punti gli abbiano portato una ennesima plusvalenza?
Con il solito livore indagheremo
Ianna

Contributo di Ianna pubblicato su grifoni.org in data 29/08/2010 in occasione di Udinese – Genoa