La tela del ragno

Ieri, quando l’Atalanta, soddisfatta del punto conquistato, e senza nessuna intenzione di infierire, ha iniziato quella melina a 5 minuti dalla fine, coi nostri impotenti nella riconquista del pallone, mi sono venuti in mente quei documentari in cui a un coleottero, caduto vittima di un ragno, viene iniettato un enzima digerente che gli scioglie tutti gli organi interni, al suo predatore basta succhiare via il tutto per nutrirsi, e quello che resta è l’esoscheletro.
E’ quello che ci sta facendo Preziosi, ed è a buon punto.
Il Genoa sta finendo.
Così ci ha ridotto, in campo, e fuori.
Fuori, mentre a Siena i biglietti costano 50 cent e qui si tenta di mungerci fino all’ultimo, ci sono km di stoffa acquistati, ci sono proclami gonfi di vuota retorica, ma della gente del Genoa allo stadio non resta più niente, spalti gremiti da mummie.

Col Siena, nell’azione del cross di Borriello deviato di mano, nella Sud ci siamo guardati attoniti, sembrava di osservare un acquario, si vedeva il nostro giocatore lamentarsi vistosamente e c’era qualcosa di strano, poi abbiamo capito, mancava il sonoro, mancava il boato di proteste della Nord, mancava una reazione qualunque, una gradinata di cadaveri.
Non parliamo poi del derby e di ieri, della gente Genoana non c’è più traccia.
In campo, anni e anni di primi posti nelle classifiche delle partite finte giocate in un campionato già finto di per sé, anni e anni di scambi di giocatori finti, propagandati come fenomeni, ultimi della lista Merkel e Immobile, ci han ridotto ad avere una squadra che non riesce nemmeno più a immaginare come si possa giocare una partita vera, dimostrando un po’ d’orgoglio, un po’ di rabbia, di essere viva, al punto che noi sapevamo benissimo che se l’Atalanta avesse giocato normalmente non avrebbe mai perso, ieri ha addirittura, massimo dell’umiliazione, rinunciato a vincere per non farci una sgarbo gratuito.
Il veleno che ci hanno inoculato poco a poco i Brenzini, i giustificazionisti a oltranza, gli opinionisti che ci hanno fatto passare i Merkel come giocatori di calcio, gli imbonitori a libro paga, i Guido Angeli da strapazzo, i modi di fare da piccolo truffatore affabulatore, sta facendo effetto, ed è purtroppo irreversibile.
Non sarà la B a guarirci, quando avrà finito di succhiarci i fluidi vitali, di noi resterà solo il vuoto esoscheletro che solo pochi nostalgici e qualche rincoglionito continuerà a chiamare Genoa.
Restano ancora due grandi favole da spazzare via prima di prendere definitivamente contatto con la realtà.
Ballardini. Solo i genoani possono credere che sia un allenatore.
Uno che schiera ripetutamente Antonelli a centrocampo non può allenare nemmeno in prima categoria, ieri l’ho vista in Tv eliminando la telecronaca, solo effetti stadio mortorio, a fine partita, ripristinato l’audio principale, ho ancora colto una frase di Rambaudi “riportato Antonelli nel ruolo a lui congeniale le cose sono migliorate”, non so quanto fossero migliorate ma chiunque si rende conto della enorme vaccata messa in atto.
Se c’è ancora un minimo di organi interni dentro il nostro esoscheletro finire il campionato con lui in panchina vorrebbe dire sfondare a calci il muro del ridicolo.
Non cambierà poi niente ma liberarsene, io poi lascerei il posto vacante, non può che essere un miglioramento e finire senza allenatore sarebbe un modo per squarciare definitivamente il velo su come siamo ridotti, simbolicamente, per questa società, sarebbe un finale perfetto.
Facciamolo anche per lui, ieri in video, dopo solo 12 partite, mi è apparso tirato in volto, dimagrito, invecchiato di 12 anni, un anno a partita, e mi ha fatto pena.
Kucka. Solo i genoani possono credere che sia anche solo lontanamente somigliante a un calciatore.
In tutto il campionato credo che, escludendo calciatori del Cagliari e del Bologna, abbia dato sì e no una decina di palle giocabili a uomini in maglia rossoblu.
Il giocatore più ignorante calcisticamente che abbia mai visto, accompagnato da mezzi tecnici da campionato dilettantistico.
Ennesimo incantesimo spacciato da questa società, ennesimo cesso che ci è rimasto sul groppone restituito al mittente senza manco farlo passare di lì, ennesima futura fittizia plusvalenza che dà bene l’idea di come sia ridotto il calcio italiano se c’è qualcuno che pensa di rinforzarsi con lo slovacco.
Se si vuole anche solo provare a giocare a pallone non è che non deve essere schierato, non può entrare proprio nello stadio, e invece qualunque formazione si immagini si comincia da lui.
Facciamola finita che è meglio, ne guadagniamo anche noi in salute e tempo libero.

Contributo di Grifondoro70 pubblicato su grifoni.org in data 21/04/2013 in occasione di Genoa-Atalanta