Nemmeno se Papa Francesco avesse interpellato Ratzinger o addirittura il Padreterno,saremmo usciti indenni dalla città eterna.
Era una partita dall’esito scontato,un no betting da Paddy Power,per la strapotenza fisica e tecnica,per il divario di classifica,per le assenze rilevanti ma non decisive del Genoa e soprattutto per la sete di rivincita della Roma dopo la scoppola con la Juve.
A questo scenario già chiaro,si sono aggiunti altre due componenti,ad aggravare una situazione e una partita già chiusa dopo 25minuti.
Il solito tuffo di Totti che ha provocato la punizione da cui è scaturito il gol del vantaggio,seguito da un rinvio sbilenco di Manfredini che ha permesso il gol in rovesciata di Florenzi e l’autorete di Manfredini dopo appena due minuti, nato da un tiro del Capitano più ignorante del Mondo,che ha spiazzato l’incolpevole Perin.
Fino ad allora tranne un paio di accelerazioni di Gervinho,la presunta seconda squadra più forte d’Italia,non aveva fatto assolutamente nulla e il Genoa non aveva particolarmente sofferto,con un Bertolacci vivace nella sua città e un Calaiò solo quanto volenteroso.
Terzo gol in classico stile Roma con un contropiede micidiale addirittura su angolo a favore del Genoa,che ha portato in gol Maicon resuscitato a Piazza San Pietro dopo l’eclissi inglese e l’era dello Special One.
Primo tempo chiuso da uno strapotere giallorosso,aiutato dal solito atteggiamento passivo e guardingo del Gasp.,privo del Gila,di Portanova e di quei giocatori che potrebbero in teoria fargli cambiare impostazione e anche castigato dagli episodi decisivi in negativo,che di certo non avrebbero cambiato l’esito finale e il giudizio sulle qualità delle due squadre.
Partita chiusa e in cassaforte per Garcia che a quanto pare quando vede Gasperini si traveste da diavolo come ai tempi del Lille,con il Genoa che subito ad inizio ripresa prende il quarto gol su angolo in cui svetta Benatia su le due statuine Antonelli e Manfredini.
Il gol il Grifone lo segna pure ed è pure bello ,quando Gasperini memore delle prossime partite,toglie Matuzalem per dargli fiato in vista dell’Inter e il buon ex laziale,ai sonori fischi dell’esaltato e sbruffone pubblico romanista,alza il braccio e non il dito,come ad invitare i capitolini ad alzare più il tono degli improperi.
Gesto per nulla trascendentale e offensivo,che per Calvarese è offensivo per i sudditi di Unicredit, tale da rincorrerlo, estrargli il secondo cartellino giallo,vanificando di fatto il cambio del Gasp e privandoci di un giocatore importante che l’allenatore aveva preservato per arginare i pianti di Mazzarri.
Non contento l’arbitro,che si era dimenticato che il brasiliano era già ammonito,fa prima entrare Cofie e poi su segnalazione del barbiere Tagliavento,estrae il rosso per Matuzalem,fa riuscire Cofie che solo dopo 5 minuti rientrerà al posto di Bertolacci,per la più inutile e patetica delle espulsioni a risultato acquisito.
Da li in poi la Roma non infierirà e i suoi tifosi si cominceranno a crogiolare sulle note di Venditti,che tra l’altro ha pure rinnegato il suo inno,per un pubblico che da sempre vive di eterni privilegi e vana gloria.
Partita che non fa testo per il divario tecnico tra le due contendenti,sancita all’inizio da episodi sfortunati e poi per il rigore eccessivo di un arbitro che voleva occupare la sua casella di protagonismo.
Classifica che non cambia molto,perche tutte le squadre al di sotto del Genoa hanno perso e la differenza con la terzultima è rimasta invariata.
In attesa dell’Inter,dei Viola e del derby,cominciare con una sconfitta pesante non è un buon viatico,ma non sempre si incontreranno queste squadre,che seppur non esaltanti,dimostrano come ci siano due se non tre campionati nello stesso e quello del Genoa non può che essere quello di evitare la retrocessione e stare alla larga delle zone basse.
Con questo organico,debilitato pure dagli assenti e dagli infortuni è un mezzo miracolo aver conquistato 23 punti e stare fuori dalle sabbie mobili.
Il mercato di Gennaio è appena iniziato e se i rinforzi si chiamano e vengono pagati quanto Cabral,ci sarà da lottare e da soffrire,ma si confida che con le conoscenze adeguate,i dovuti scambi ,qualche buon ricambio a Pegli dovrebbe arrivare per dormire sogni tranquilli,regalare punti a salvezza acquisita e prenotare il mare.
In fondo di questi tempi è il massimo che l’Italia,il Genoa si può permettere.
A meno che non ci sia un Renzi o Khodorkovsky,che al momento sanno di bluff e di lontano.
Contributo di Ianna pubblicato su grifoni.org il 12/01/2014 in occasione di Roma-Genoa