Parlare dell’Udinese, della sua politica, del suo laboratorio tattico, è sempre un piacere, talvolta lo è anche incontrarla.
In effetti è forse la squadra più lunatica di tutta la serie A, capace di andare a vincere ovunque, capace di serrare le fila e compattarsi in un momento di difficoltà, senza prendere goal, e poi crollare miseramente, priva di nerbo, priva di personalità, molle, nelle partite più impensabili, incassando goal da campionato dilettantistico, e lasciando spazi invitanti e porzioni di campo vuote dove gli avversari vanno a nozze.
Il Genoa in questa “rotazione” con la quale l’Udinese double-face affronta il suo calendario non può proprio lamentarsi, Borriello ne sa qualcosa.
I friulani sono reduci da una bella vittoria casalinga contro il Milan, e chissà che non sia di nuovo la volta buona, ma non c’è da fidarsi.
La vera novità di questa Udinese è, udite udite, il cambiamento di assetto tattico, descritto come oltranzista e talebano, Marino, si sussurra anche con qualche pressione da parte del massimo dirigente Pozzo ( i grandi dirigenti supervisionano sempre) , è passato al 4-4-2 (ma allora se serve si può, non è un delitto!).
Uno schieramento che comunque mantiene in tutto e per tutto le caratteristiche offensive nel dna del mister, basti pensare che nelle fasce di centrocampo contro il Milan c’erano Pepe e Lodi, due che da noi finirebbero nel tridente, oltretutto invertiti rispetto al loro piede migliore, Pepe a sinistra, Lodi a destra, a significare che l’intenzione non era quella del binario sulla fascia, da concludersi con il cross, ma una ricerca del dialogo con le due punte, molto mobili, Floro Flores e Di Natale, fatto di scambi, tagli, e movimenti per andare al tiro.
Se aggiungiamo che il tutto è orchestrato dalla coppia di centrocampo Inler D’Agostino, che non sono propriamente due mastini, ecco spiegate anche certe prestazioni impalpabili, quando l’orchestra si inceppa non hanno rete di protezione, se non sono in giornata, se c’è qualcuno sotto tono, se vengono aggrediti, non dispongono di contromisure, ma accettano il confronto a viso aperto, e non sempre hanno a disposizione quel bagaglio di concretezza, determinazione, cattiveria che hanno le grandi squadre: belli a vedersi, nelle giornate in cui si pettinano e non la buttano dentro, si sciolgono.
Da questo punto di vista sarà molto importante l’assenza di Isla, schierato ultimamente terzino destro, è comunque uno dei pochissimi elementi che fanno della determinazione, dell’aggressività, del brutto muso, le sue armi migliori.
Sarà sostituito molto probabilmente da Dusan Basta, ex terzino della Stella Rossa, molto bravo a spingere.
In difesa centralmente dovrebbe rientrare Zapata, sempre molto importante per le sue doti atletiche, necessario per tappare certi buchi, anche se ogni tanto si addormenta.
Al suo fianco il “Gargo bianco” Domizzi, grande aggressività sull’uomo, grande forza fisica, calcio potente, ma difetto “africano” di farsi attrarre dalla palla creando un buco in difesa e pure spesso troppa irruenza non necessaria, a volte pure dentro l’area con conseguente rigore.
Completa la linea difensiva a quattro il serbo Lukovic a sinistra.
Panchinari di lusso, il brasiliano Felipe, ma non è detto che non sia titolare al posto di Domizzi, e l’aitante Coda, schierato contro il Milan per l’assenza del colombiano Zapata.
A centrocampo potrebbe esserci spazio per il cileno Alexis Sanchez, altro giocatore di spiccate attitudini offensive ma che ha grande corsa e determinazione nei contrasti, non molla mai, che verrebbe schierato a sinistra al posto di Lodi, con Pepe nuovamente riportato sulla sua fascia naturale.
Insomma, le frecce all’arco di Marino sono parecchie e anche di tutto rispetto.
All’attacco dovrebbero esserci il capocannoniere Di Natale, in stato di grazia, in un momento nel quale anche i pali gli forniscono palloni facili facili da mettere dentro, e Antonio Floro Flores, grandissimi mezzi, tecnico, con buon fisico, buona velocità e progressione, sa dare profondità, sa andar via in dribbling, sarebbe una perfetta prima punta per Gasperini, ha tutto per sfondare, e quest’anno puntano decisi su di lui, l’unica cosa che gli manca è forse un po’ il carattere, mi ricorda Bertarelli o Sandrino Melli, è micidiale se è in giornata e riesce a esprimersi, tende un po’ a sparire se c’è qualche contrarietà.
E’ forse per questo che l’Udinese ha alti e bassi, rispecchia la somma delle caratteristiche di tanti suoi giocatori, oltre al fatto che non avere pressione dall’ambiente è utile da una parte ma aiuta anche a “sedersi” dall’altra.
Riassumendo un po’ grossolanamente, questa Udinese rischia di soffrire terribilmente un Genoa aggressivo e con qualità, ma potrebbe fare un sol boccone di un Genoa aggressivo e basta, specie se i friulani saranno in quelle giornate col piglio giusto, un Genoa molle non lo prendo nemmeno in considerazione o andranno a nozze.
Speriamo bene e ale’ Grifone!
Contributo di Grifondoro70 pubblicato su grifoni.org in data 26/09/2009 in occasione di Udinese – Genoa