Dall’ultimo gradino della cattedrale nel deserto di Udine,guardando verso destra,in fondo al parcheggio una decina di ragazzini,approfittando delle poche auto in sosta,hanno inscenato un 5 contro 5 in cui si è messo in evidenza un biondino dal dribbling stretto molto interessante.
Sempre da quel gradino,ma guardando verso sinistra,un chiosco di salsicce fumanti,inondava la piacevole mattinata,dando sapore e gusto ad uno dei peggiori incontri di calcio visti in Italia.
Roba da Interregionale,girone D nemmeno coperto da Televideo e sconosciuto alla Lega semiprofessionista.
Eppure la locandina recitava Anticipo del campionato di Serie A!
Ma di massima serie non si è visto nulla,assolutamente niente:ne un gesto tecnico individuale,ne una azione collettiva,ne una parata degna di nota,ne un tiro da circoletto rosso,ne una mossa tattica,ne ovviamente un gol.
Uno strazio,una pena ,un insulto al nobile gioco del Calcio.
Sarà forse stata l’ora dell’aperitivo ad aver frenato le scorribande dei 22 eroi?
Sarà stato il prosecchino offerto dai gentili friulani ai due Michels delle panchine ad annebbiare le loro idee tattiche e strategiche?
Questo tipo di partite che rompono le quieti famigliari,invece di darsi alle lasagne o all’arrosto domenicali,non dovrebbero darle in Pay per Wiew,alle 12.30 di un festivo in cui si rimpiange pure il sermone di un Don,ma alle 4 di mattina,soli, senza luce ne campo,ma in mezzo alla strada,con l’aiuto di qualche sporadico faro di auto.
Come poteva finire se non con il risultato ad occhiali,un simile immondo spettacolo?
Risparmiamo per decenza intellettuale e per rispetto a Dante,il sottolineare eventuali conclusioni tecniche sulla partita e sui protagonisti che brancolavano nel buio di una limpida giornats come pecore in un pascolo,in attesa che il pastore fischiasse la fine.
L’Udinese per decenza farebbe bene a non presentarsi giovedi nel Tempio di Anfield e Don Francesco Guidolin,un uomo rubato alla Chiesa e al sacro moralismo,ha tolto dai convocati l’unico giocatore di calcio che ha,per un capriccio a forma di vaffa.
Il Genoa dell’innovatore e dell’ovunque incompreso De Canio,pure Dio a volte lo è,strappa un altro pari,mostrando un catenaccio Trapattoniano e una difesa rocciosa in cui Canini nella mediocrità totale sembrava Rudy Krol.
Non ci resta che attendere il Gasp.sabato sera,per rivedere il calcio champagne di Maifrediana memoria,le memorabili imprese in trasferta studiate al Pc nel suo ufficio di Pegli e le vertiginose progressioni e verticalizzazioni che lo hanno reso famoso in tutto il mondo,Genova eslusa.
Peccato non ci possa essere Mesto e il suo mentore Enrico ,quello si felice e contento,per la sua ennesima missione compiuta:
Il Genoa in pianta stabile nella parte sinistra della classifica e soprattutto ancora un anno in Serie A.
Ma cosa si vuole più dalla Vita e da Preziosi.
Ianna
Contributo di Ianna pubblicato su grifoni.org in data 30/09/2012 in occasione di Udinese – Genoa