Nell’uovo di Pasqua il brivido del morso del Crotone

Siamo arrivati a osservare con sconcerto un prodotto confezionato e scaduto prematuramente, è successo qualcosa che a Preziosi è sfuggito di mano, ha calcato la mano, ha rilanciato e si è trovato con nulla in mano.
Giustamente si può solo esporre l’immagine con il “divieto di preziosi”, è ripetitivo e inutile commentare, è risibile urlare, a tale scempio pertiene il silenzio. 

Oggi a Udine una scampagnata che doveva verificare più che altro il tono della sconfitta, la conta dei gol col pallottoliere, lo sguardo curioso su quale forma di irrisione ci attendeva.
C’è stato il lato comico di Rubinho ma dire che la commedia sia stata confezionata coi suoi colpi di scena giusti e coi tempi morti saturi, direi di no. Il Genoa attuale oscilla fra la noia e la derisione. 
Mandorlini ha riprovato il suo schema preferito e nel tridente c’era Ntcham, ormai viene fatto giocare come portafortuna un po’ ovunque.
Si è presentato Morosini, all’inizio ha stoppato e ha dribblato, ha cercato di mettersi in mostra e poi si è ritirato dietro le quinte. Cofie nei primi dieci minuti ha addirittura verticalizzato poi si è piegato orizzontalmente pe tutta la partita. Rubinho è un fenomeno paranormale, riesce a farsi gol impossibili da solo, non ha più la verve di dare testate al palo. 
OggiMunoz era terzino ma terzino non è, Izzo attende la sentenza e la richiesta su di lui è semplicemente grottesca, Burdisso attende le vacanze nella pampa. Laxalt può solo essere materia di studio per i parrucchieri estrosi, gli svedesi e i Rigoni sono biondi non tanto analcolici ma anestetizzati, tutti gli altri sono fantasmi, si sono rivisti gli spettri di Palladino e di Pandev provenienti dal calcio del secolo scorso.
Simeone si vergogna anche a telefonare a papà per un saluto. E’ricomparso Veloso meno abbronzato e intristito.
Due gol semplici nel primo tempo con l’Udinese che ha un po’ atteso sorniona sbadigliando e poi ha segnato con due semplici tiri non contrastati. Il Genoa più disarmante della storia, rischiamo di diventare una barzelletta e non ce lo meritiamo.
Sotto il sole del Friuli, sogniamo che la partita ci fosse risparmiata, che il pullman del Genoa sbagliasse l’uscita dell’autostrada e si ritrovasse in Slovenia, lontano dagli occhi lontano dal cuore. Tutto quest’uovo di pasqua rossoblù confezionato dalla Dolci Preziosi è avvelenato come un cioccolato al cianuro, ma sarebbe solo noioso e triste morire così se nonché oggiera la Domenica delle Palme.
E un lento vorticarsi di palme che hanno prodotto un vento insidioso e pericoloso si è verificato, inaspettatamente dal lungomare soleggiato di Crotone.
Lì qualcosa  è successo Comincia un finale di paura, un finale di rabbia, un lento e inesorabile attendere maggio per le sentenze, una lettura accanita dei turni di Empoli e Crotone. Probabilmente senza Izzo, cercando di convincere Edenilson a tornare, Juric a ripresentarsi o con un altro allenatore o con Mandorlini rispedito a Verona, con tutto un corteo di fantasmi di cui faremmo volentieri a meno.
Derisione, paura, incubo, rabbia, protesta, voci irritanti di chi difende l’indifendibile.
Tutto questo spettacolo velenoso ce lo ha apparecchiato Preziosi , l’uomo che odia il Genoa e i genoani più di ogni altra cosa.
Nel mondo ci sono catastrofi infinite e noi nel nostro piccolo abbiamo la nostra, essa ha un nome e un cognome: Enrico Preziosi

Contributo di Tidon Grifo pubblicato su grifoni.org in data 09/04/2017 in occasione di Udinese – Genoa